BILANCIO SSM 2017: COSA NON HA FUNZIONATO?
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- Pubblicato: Sabato, 09 Dicembre 2017 13:58
- Scritto da medicinformazione
La nostra Associazione si distingue da sempre per il distacco e l'obiettività nel soppesare l'operato delle istituzioni; essendo apartitica e apolitica, senza ruoli formali all'interno del Ministero, noi membri non siamo inclini né alle critiche né ai plausi aprioristici. Facciamo dunque un bilancio su cosa ha funzionato e cosa no.
COSA HA FUNZIONATO?
1) La predisposizione dei quesiti: sono stati finalmente selezionati dei quesiti clinici, non meramente nozionistici, che hanno permesso di valutare la preparazione di laureati in Medicina e Chirurgia e non in Biologia.
2) La sicurezza: abbiamo inviato delegati di Medicinformazione in diverse sedi concorsuali e abbiamo potuto apprezzare come i controlli siano stati scrupolosi, i dispositivi elettronici sequestrati e, in alcune sedi scelte appositamente, non vi era la copertura telefonica. I vigilanti erano in numero di 1/10 candidati e hanno fatto rispettare le regole.
3) Le implementazioni del nuovo concorso: test unico, graduatoria unica con scelta ex post della specializzazione e la riduzione del peso curricolare sono stati capisaldi della nostra mobilitazione negli ultimi anni; abbiamo accolto queste migliorie con indubbio favore.
COSA NON HA FUNZIONATO?
1) I tempi: il concorso si sarebbe dovuto svolgere a fine Luglio; si è svolto invece a fine Novembre. Abbiamo seguito quotidianamente lo stucchevole rimpallo tra Miur e Ministero della Salute sulla vicenda dell'accreditamento delle scuole, peraltro non risolutiva. Risultato? I candidati che vinceranno il contratto di specializzazione lontano da casa lo sapranno poco prima di Natale e, 3 giorni dopo, dovranno aver già provveduto a salutare amici, fidanzati e familiari, ad affittare una casa in una nuova città, a sbrigare le pratiche universitarie di immatricolazione. Natale con la valigia aperta sul letto e il cuore in gola e il 29 Dicembre pronti ed efficienti in un nuovo reparto, di una nuova città, a volte in una specializzazione avulsa dal percorso intrapreso fino a quel momento.
2) Le microsedi d'esame: a dispetto di quanto precedentemente annunciato, il Miur non è riuscito a garantire lo svolgimento delle prove in tre macrosedi: Nord, Centro e Sud. L'inevitabile eterogeneità logistica ha fatto sì che, in alcune sedi, i punteggi fossero mediamente più alti del resto d'Italia di 4-5 punti. Rispetto agli anni passati c'è stato comunque un miglioramento ma questo non è sufficiente.
3) La commissione nazionale incaricata di validare i quesiti d'esame prima dello svolgimento della prova: quest'anno, a non voler esser pignoli, c'erano almeno 3 domande con risposte o totalmente sbagliate o con duplice risposta esatta. Ci chiediamo quale sia allora il ruolo di questa commissione? Inoltre pretendiamo che i membri della commissione nazionale che abbiano parenti di primo o secondo grado impegnati nel concorso di specializzazione facciano un passo indietro onde evitare l'inevitabile conflitto di interessi.
4) La comunicazione: il Miur non ha comunicato nulla ai candidati per tempo; noi stessi, come Associazione di rappresentanza, abbiamo fatto enorme fatica a prendere contatti con questo dicastero. Il colmo? Ad oggi non sappiamo la grandezza dello scaglione chiamato a scegliere dopodomani. Prima del 13 Dicembre non sapremo nemmeno se alcuni candidati potranno scegliere per via telematica o dovranno recarsi al Miur e scegliere in sede. Tutto sembra sempre precario, improvvisato, imprevedibile.
5) Gli scaglioni di scorrimento della graduatoria: contro ogni logica, considerati anche i tempi ristretti tra concorso e inizio delle attività ospedaliere, il sistema di graduatoria ideato dal Cineca permette la scelta a 1000 candidati per volta per ogni scaglione. Risultato? Oggi, 9 Dicembre, sono stati assegnati soltanto 1000 candidati sui 6700 aventi diritto. Inoltre considerato che i candidati posizionati nei primi posti hanno un ampio ventaglio di scelte, sarebbe stato lineare fare i primi scaglioni più ampi e gli ultimi, con poche opzioni rimaste, più ristretti. Come se non bastasse, nonostante il sistema sia automatizzato, il sabato e la domenica non vengono considerati, rallentando ulteriormente lo scorrimento della graduatoria stessa. Senza senso!
6) La mancata redistribuzione dei contratti di specializzazione: i candidati che, una volta assegnati a una scuola di specializzazione, non perfezioneranno l'immatricolazione, inevitabilmente "bruceranno" quel contratto di formazione specialistica, che non potrà essere riassegnato. Risultato? Abbiamo condotto mesi di battaglie per l'aumento dei contratti di specializzazione e circa un 10% verrà sprecato per questo motivo; infatti le graduatorie del concorso SSM e del Concorso di Formazione in Medicina Generale sono uscite praticamente in contemporanea non permettendo a molti candidati, per via degli scorrimenti, di capire se risulterebbero collocati in posizione utile in una, nell'altra, o in entrambe le graduatorie.
In conclusione pur accogliendo positivamente lo sforzo innovatore del Miur non possiamo ritenerci soddisfatti. Dispiace dover sottolineare come molti degli errori commessi in questo concorso si sarebbero potuti evitare dialogando con la nostra Associazione in maniera trasparente e con maggiore assiduità.
Chiediamo al Miur di predisporre immediatamente tutte le modifiche necessarie affinché il concorso SSM 2018 possa svolgersi nei tempi e nei modi congrui a garantire la serenità di tutti i candidati; aspettare le nuove elezioni e il cambio di governo vorrebbe dire ripartire nuovamente da zero con l'inevitabile dilazionarsi delle tempistiche.
Diego De Angelis
Presidente Medicinformazione