Sono anni che la nostra associazione si batte affinché il concorso per l'accesso in specializzazione sia il più serio, trasparente e meritocratico possibile.
Sono anni che al Miur, prima di ogni altra modifica, richiediamo che tale concorso si svolga in una singola fiera (o al massimo 3, divise per nord, centro e sud) con le forze dell'ordine a presidiare, munite di dispositivi elettronici adeguati a tutelare i candidati realmente preparati e a scoraggiare i truffatori.
Quest'anno il Miur, in numerosi incontri, ci aveva garantito per voce del Ministro e, altre volte, dei suoi portavoce, che ci sarebbero state finalmente delle macrosedi di esame.
Oggi la bella sorpresa: a dispetto delle attese macrosedi, ci sono tante, tantissime, mini-aule da 15-20 candidati e a vigilare 2-3 controllori ministeriali stipendiati dalle Università.
Intuibile che in ciascuna aula, come negli anni passati, verranno fatte rispettare regole diverse a discrezione dei funzionari preposti al controllo; in ogni aula la disposizione dei monitor sarà verosimilmente differente, a volte attaccati altre volte a debita distanza; in alcune aule verranno usati i cellulari e in altre no; in qualche aula i candidati potranno deliberamente collaborare, mentre in altre questo sarà giustamente impedito; in alcune aule, di conseguenza, i punteggi medi saranno di 130/147 in altre di 90/147.
Come se non bastasse, il colmo è che moltissimi candidati dovranno pagare a proprie spese viaggio e pernottamento in un'altra regione per effettuare il test in mini-aule identiche a quelle degli anni passati.
Il Miur odia il merito e lo dimostra ogni anno di più.